Alopecia androgenetica: cos’è?

caduta capelli

Prima di iniziare a parlare di alopecia androgenetica occorre prima di tutto parlare dei capelli, cosa sono e come si formano.

Cos’è il capello?

Il capello è un annesso cutaneo costituito da:

-fusto, ossia la porzione che emerge dalla cute;

-radice, localizzata nello spessore della cute;

-bulbo pilifero ovvero la parte più profonda e rigonfia della radice.

struttura del capello

Come si forma il capello?

Le cellule che andranno a costituire il capello derivano dall’azione produttiva esercitata da un’invaginazione dell’epidermide che accoglie la radice e che prende il nome di follicolo pilifero.
Il ciclo del capello consta di tre fasi. Nella prima fase chiamata Anagen, in ogni follicolo pilifero si registra una continua crescita del capello della durata di 2-7 anni. Questa è seguita da una fase di involuzione di breve durata, circa 2 settimane, detta Catagen, ed infine il ciclo si conclude con una fase di riposo, seguita dalla caduta del capello, la cui durata è di 90-100 giorni, Telogen.

epidermide

Alopecia androgenetica: cos’è?

L’alopecia è una patologia che si manifesta con diminuzione del numero dei capelli e la riduzione del loro spessore la quale colpisce uomini e donne. Tale condizione patologica può manifestarsi in differenti modi, sotto forma di alopecia areolata, come alopecia ereditaria o ancora come alopecia fronto parietale maschile, ma la più frequente è l’alopecia androgenetica, anche nota come calvizia comune.

Alopecia androgenetica: quali sono le cause?

-Genetica;

-Disturbi ormonali: elevati livelli di testosterone, menopausa, alterato funzionamento della tiroide ne sono solo alcuni esempi;

-Problemi alimentari: denutrizione, anoressia, mancanza di vitamine;

-Fattori psicologici: stress, mancanza di sonno.

La causa più rilevante è dovuta a una maggiore sensibilità agli ormoni androgeni. I follicoli che sviluppano calvizie producono una maggiore quantità di enzima 5 alfa reduttasi, proteina implicata nella conversione del testosterone in diidrotestosterone o DHT, la quale, quest’ultima, determina un assottigliamento progressivo, miniaturizzazione ed infine atrofia completa del follicolo, portandolo inevitabilmente ad una perdita totale dell’attività produttiva del capello. Un’altra importante causa è legata ad una maggiore concentrazione di recettori androgeni localizzati a livello dei follicoli. I soggetti che presentano un elevato numero di recettori sono più soggetti alla perdita dei capelli rispetto a quelli che presentano un basso numero di recettori androgeni.

Le calvizie colpiscono solo follicoli di alcune aree del cuoio capelluto, definite aree androgeno dipendenti, ovvero le regioni fronto-temporali (stempiatura) e il vertice (chierica), caratterizzate dai più alti livelli di DHT.
Studi recenti dimostrano che il DHT non è l’unico colpevole della calvizie. Gli studiosi hanno rilevato che una Prostaglandina nota come PGD2, ed il suo derivato 15- dPGJ2, inibiscono la crescita dei capelli.

Alopecia androgenetica: quali trattamenti?

-Ridurre o bloccare l’azione degli ormoni androgeni sul follicolo, ad esempio mediante farmaci che agiscono o inibendo la formazione del DHT oppure agendo come inibitori della 5 alfa reduttasi.

-Inibitori recettoriali degli androgeni.

-Indurre i follicoli in riposo a produrre un nuovo capello e prolungare la fase di crescita dei follicoli già in attività attraverso farmaci che inducono l’anagen.

-Trapianto di capelli.

Alopecia androgenetica: cos’è?

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